lunedì 2 novembre 2009
Famose due risate
Io ho riso assai, li avevo registrati un annetto fa. Sono pessimi, vi avviso! E le canzoni sono del tipo che mia mamma classifica come "piagnistei".
Di eventuali indigestioni/vetri rotti o simili non ne voglio sapere!
...A mia discolpa posso dire che li ho fatti col microfono delle cuffie di skype, con sotto un video di youtube e giusto per...ok ok, non è colpa del microfono, lo so!!
mercoledì 16 settembre 2009
such small hands
any experience,your eyes have their silence:
in your most frail gesture are things which enclose me,
or which i cannot touch because they are too near
your slightest look easily will unclose me
though i have closed myself as fingers,
you open always petal by petal myself as Spring opens
(touching skilfully,mysteriously) her first rose
or if your wish be to close me,i and
my life will shut very beautifully,suddenly,
as when the heart of this flower imagines
the snow carefully everywhere descending;
nothing which we are to perceive in this world equals
the power of your intense fragility:whose texture
compels me with the colour of its countries,
rendering death and forever with each breathing
(i do not know what it is about you that closes
and opens;only something in me understands
the voice of your eyes is deeper than all roses)
nobody,not even the rain,has such small hands
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Il tuo più tenue sguardo
facilmente
mi aprirà
benché abbia chiuso me stesso
come dita sempre mi apri
petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente
la sua prima rosa
e io non so
quello che c'è in te
che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende
che è più profonda
la voce dei tuoi occhi
di tutte le rose
nessuno
neanche la pioggia
ha così piccole mani
Edward Estlin Cummings
martedì 8 settembre 2009
sabato 5 settembre 2009
soap bubbles
Sarei anche riuscita a studiare di continuo dalle otto fino ad ora se non mi distraessi ogni due kanji e mezzo.
Perchè pensavo.
Pensavo mentre la mia compagna di stanza, che non è più quella dell'anno (scolasticamente parlando) appena passato, ma quella dell'anno prima (ossia quella appena tornata dall'overseas in Giappone), parlava con i genitori su skype in francese (essendo della svizzera francese).
Ha ricevuto i risultati del noryoku, che ha passato con un voto più che degno.
Pensavo che io sono ancora qui ad imparare il kanji di osoi, ritardo.
Appunto. Quanto sono lenta. Mi sento andicappata in qualcosa dentro di me, in cosa non so.
Sì, sì... ognuno ha i suoi tempi, la sua strada... ditelo a mio padre.
Pensavo anche che vivere con altra gente non è per me. Che mi pare il mio comportamento sia sempre sotto esame, e che gli altri questo stesso esame non lo passino.
Pensavo anche che stare da sola mi spaventa, ho il terrore di buttare il tempo e ritrovarmi con in mano niente, solo rimpianti e rimorsi.
mercoledì 2 settembre 2009
here and nowhere
Ma mi chiedo se il fatto che io non riesca a dire quello che penso, oppure che i miei pensieri siano così contraddittori da comprendere sia bianco che nero, insomma se il mio modo di pensare non mi blocchi anche qui. Cioè è evidente che mi blocca anche qui, volevo dire se non è il caso di fare qualcosa in merito. Anche di prendere una posizione qualsiasi, anche se per me è sbagliata comunque e giusta comunque.
E' che per me tutto è giusto. Non riesco a reagire a niente e al comportamento di nessuno perchè tutto è giustificato almeno in parte.
Tante volte mi sembra che tutto sia di una banalità così profonda che non c'è bisogno di dire niente.
Comunque qualcosa cambia: da oggi scrivo pensando di fare qualcosa per me e non per chi legge. ...mi chiedo se non sarebbe meglio migrare blog o tenerne due, e dare il nome di quello nuovo non a tutti, per parlare senza ansie. Bah, già tenerne uno come si deve non mi riesce...
martedì 23 giugno 2009
domenica 21 giugno 2009
Sunday
Latte freddo e nesquick. Il divano.
Studiare, facebook, una catena di pensieri e siti e blog.
Pranzare davanti al pc con un panino.
Annusare l'aria che nonostante il sole sà di pioggia.
Voglia di un prato, dell'ombra di un albero e di Lui.
Un gelato.
venerdì 12 giugno 2009
Antenna
Oggi fa un caldo che è già insopportabile, anche se so che Bologna non è nemmeno all'inizio di quello che può trattenere.
Lunedì, c'è l'esame di lingua giapponese e il cielo è terso.
Detesto questa lingua con tutto il cuore oggi. Oggi, che ho perso una mattinata del tempo che dovevo dedicargli vagando per disegni e illustratori in giro nel web.
Non me ne sono nemmeno accorta.
Studiare, disegnare, fissare il soffitto...
Tutto è caldo, fastidioso, e troppo luminoso.
Devo pure starmene in jeans, che di là c'è un Ospite non mio.
L'estate la odio, non ci si può nascondere da nessuna parte.
Al piano superiore, la vicina anziana e sorda che urla alla figlia.
Dalla finestra di fronte, ancora lezioni di inglese a tutto volume dalle finestre spalancate.
Poco più in là, rumori di lavori in corso.
Le urla di rondini impazzite e il ronzio del pc.
Persino i tacchi di chi cammina sotto il portico.
Sento tutto e tutto mi aggredisce.
venerdì 5 giugno 2009
Mannaggia a Faccialibro e pure a me...
Ricordo il periodo verso febbraio dello scorso anno come il più bello qua a Bologna....quando arrivata a casa dall'università per prima cosa accendevo il pc e scattavo nel mio blog per vedere se qualcuno di voi aveva risposto al post che avevo scritto, o ai commenti che avevo lasciato in giro ai vostri.
Per vedere che piega aveva preso una conversazione, con chi condividevo lo stesso pensiero e se qualcuno invece mi avrebbe presentato un diverso e nuovo punto di vista da considerare.
Il bello sta proprio nell' interesse di ascoltare davvero che ne pensa l'altro.
Perchè il fatto è che mi sentivo proprio di parlarvi, cioè sentivo che tra noi si comunicava.
Mi piaceva un sacco stare sveglia anche fino alle 2 a rincorrerci tra commenti...ricordo soprattutto, non so perchè, le serate passate a scherzare nel blog del Falco.
Ricordo quanto mi ci ero messa d'impegno a scrivere quel racconto mai concluso in stile fantasy, e il racconto scritto per me, come premio per aver vinto in uno dei quiz di Val.
Insomma, nella mia vita di quel periodo controbilanciavate benissimo tutto il brutto, il triste e la non-comunicazione che avevo scoperto e con cui dovevo (e devo) convivere di questa metà-vita da studente universitario.
Vi vorrei ringraziare per bene per tutta la tranquillità, la serenità, lo stimolo a fare che mi avete trasmesso. Che poi io resto io, e quello stimolo non sempre è sfociato in qualcosa di concreto non importa, voi avete fatto la vostra parte, che per altro non eravate in dovere di fare.
Vi dirò, a me anche se virtuale pare molto più sincero il rapporto con voi che con la maggior parte dei miei "colleghi". Se è sbagliato non mi interessa. E' così per me.
Ecco, volevo solo ringraziarvi come posso per ora, in attesa di vederci un giorno, chissà. :D
E dirvi che mi piacete, tutti.
E anche che per quanto avete fatto e continuate a fare per me - sì per me, perchè Io ho coscienza in prima persona solo di me, e quindi quello che fate, scrivete è soprattutto per me, che lo ricevo - per quanto continuate a raccontare e condividere di Voi, per lo spazio che mi lasciate, Val, Thir, Naeel, Mecha, Imp, Kia, Niccolò, Viola, Mirtillangela, Ninna, Stefano, Fab e tutti gli altri, vi voglio bene.
martedì 24 febbraio 2009
E' una vita che ti cerco
Sono andata in facoltà con il mio zaino più la mia borsa strapieni di libri, ho studiato e cazzeggiato con una ragazza in biblioteca, mi sono sbattuta da una sede all'altra col solito passo da corazziere, ho aumentato il numero di vesciche e lisciato ancora di più la suola delle scarpe, con le quali ormai mi darò al pattinaggio.
Una giornata davvero come tutte le altre.
Ma tornata a casa, senza un apparente motivo, al "tutto bene?" retorico della mia compagna di stanza, sono scoppiata in singhiozzi.
E dopo il discorso fattomi dalla poveretta scioccata e dispiaciuta, dall'altra coinquilina, dopo il mio sclero ad un amica su msn, dopo la telefonata della mucca, dopo quella della mamma, sono arrivata ad un pò di conclusioni.
Anzi, stupida come sono le ho solo ritrovate perchè c'avevo già sbattuto la faccia più e più e più volte, fin dalle elementari. Ma evidentemente, tendo ad aver bisogno di ripassare.
Me le scrivo nella speranza di non scordarmele più.
- Non sono amici, ma compagnie. Perciò:
- Usali, come loro usano te.
- Non restare delusa, aspettati sempre niente, e ringrazia per quello che c'è in più.
- Non dare il 100%, ci si abitueranno e lo crederanno a loro dovuto, inoltre
- tieniti sempre abbastanza di te per coprire le loro mancanze e ignorare le eventuali e puntuali delusioni.
- Stare da soli non è una brutta cosa, usa quel tempo per trovarti.
- Non ascoltare nessuno.
- Sei la persona più importante per te stessa.
- Puoi contare solo sulla tua famiglia.
- Vivi in un paese di merda. Adattati finchè non te ne vai.
- Sopporta ma non farti mettere i piedi in testa da nessuno.
- La vità è questa, e basta. Nei rapporti non può che peggiorare, perchè la gente non cambia.
Aggiungo inoltre che in questo momento credo fermamente che il 99,9% dei rapporti tra le persone (di cosiddetta "amicizia") non sono che prostituzione.
Ma basta saperlo, e tutto va bene.
giovedì 5 febbraio 2009
Ed ecco a voi, Sua Maestà la Regina Thirrin!
giovedì 29 gennaio 2009
Ecco un acatena copiata dal blog di Val :D
(sottotitolo: voglia di scriver post, zompame addosso)
ADESSO
sono: su skyppi con Mucca
voglio: ho tutto il necessario al momento
desidero: che Mucca possa vedere il sole che c'è qui
sento: mucca che ride leggendo i post di Thirrin
cerco: di scrivere mentre lui sghignazza
piango: no
dovrei: studiareeeeee
SI O NO
tieni un diario: no
ti piace cucinare: sì
hai un segreto che non conosce nessuno: sì. forse. boh!
ti mangi le unghie: no
credi nell’amore: sì
ti vorresti sposare: zizi
ti sei mai tatuato: no
ti fai delle paranoie sulla tua salute: a iosa!
ti senti bene in compagnia dei tuoi genitori: ni o so. (con uno alla volta, forse)
ti piacciono le tempeste: stupor et horror
SE FOSSI
se fossi un mese sarei: Aprile o Maggio
se fossi una stagione sarei: primavera
se fossi un giorno della settimana sarei: il sabato del villaggio
se fossi un vino sarei: dico idromele che fa tanto fantasy...(è un vino?)
se fossi un colore sarei: dipende dai giorni
se fossi un numero sarei: non so
se fossi un albero sarei: un acero rosso
se fossi un frutto sarei: anguria, cocco o ananas (l'unica roba vegetale che mangio)
se fossi un fiore sarei: una margherita!^^
se fossi un animale sarei: un cavallo
se fossi una calzatura sarei: un bel paio di comodissime Camper
se fossi un capo di abbigliamento sarei: una felpa o dei jeans mobbidi
se fossi una materia prima sarei: gelato (?)
se fossi un mobile sarei: una lampada tiffany (ahhahahha)
se fossi uno sport sarei: sciiiiiiiiiii
NELL’ULTIMA SETTIMANA
hai pianto?: ehm...forse
hai aiutato qualcuno?: mi sa di no...
hai comprato qualcosa?: sì
ti sei ammalato?: solo mal di testa, di muscoli e di schiena, quindi no!
sei andato al cinema?: no
sei andato al ristorante?: no
hai scritto una lettera?: un mail vale uguale?
hai parlato con la tua ex?: non ne ho
ti è mancato qualcuno?:si
hai abbracciato qualcuno?: si
hai litigato con i tuoi genitori?: no dai per ora
hai litigato con un amico?: ancora no
lunedì 12 gennaio 2009
Licia sentiva ormai il deserto dietro di sè.
Davanti a sè, l'ignoto.
Aveva un sentore inconsistente, come è inconsistente la memoria di due bambini. Un odore che rifuggiva, ma che a volte l'agguantava nel buio come un incubo di cui poi non si ricorda più nulla.
Solo il terrore rimaneva.
Con l'adrenalina in corpo e il cervello a mille, ne era certa, sicura come lo si è dei propri demoni personali.
Nel nero più profondo, a pochi centimetri dal suo naso, c'era la morte.